Poesie di Theodoros Vorias (tradotte in italiano Crescenzio Sangiglio)
Ιταλική μετάφραση ποιημάτων από τον Crescenzio Sangiglio.
Δημοσιεύθηκαν στην ιταλική ποιητική ανθολογία POESIA NEOGRECA εκδόσεις Fermenti - 2018.
1.
Ed ora sei cambiato
(Και τώρα άλλαξες)
Occhi e mani sparsi in piazza
indicano un impensabile nascondiglio,
in un negozio, un apparecchio televisivo.
Lì dentro una folla di cervelli dorme nel torpore,
pigiata sulla mensola.
Nello schermo voci òrdinano:
“Cambia, cambia, cambia…
taci, taci, taci…
ascolta, ascolta, ascolta…”
Non sono voci maschili,
non sono femminili,
sono... sono... cosa sono questi?
Non si distinguono le loro figure.
“Appoggia il telecomando sulla testa,
premi il tasto l,
poi tàppati le orecchie,
apri la bocca,
abbassa gli occhi,
ed ora sei cambiato…
ascolta, taci!”
Chiaf!!! Interruzione…
dove vai, sta’ fermo!
2.
La luna cambia
(Το φεγγάρι αλλάζει)
Ci sono delle sere che la luna si sfilaccia,
riempie la campagna di argentea piallatura
il vento mattatore.
Piccolo volatile gettato per terra
l’ultimo baleno,
l’ultima speranza.
Appassito l’ albero,
morto l’ amico,
bruciato lo stendardo…
pezzo a pezzo ti sparpagli, patria.
Ci sono delle sere che la luna si discioglie,
goccia a goccia inumidisce la città,
inumidisce i nostri occhi.
Arrugginiscono gli idoli,
in un vecchio fucile
arrugginiscono anche le idee.
Sbiadita l’ affissione,
le strade silenziose,
la folla addormentata…
si addice alle anime il “lascia perdere, amico”.
Ci sono delle sere che la luna si suicida,
gocce di sangue rovinano il nostro sonno
rovinano i nostri sogni.
Solo le rose e i papaveri
si colmano di vita
alla morte della luna.
3.
Anche i muri affondano
(Κι οι τοίχοι βουλιάζουν)
Sono anche i muri che affondano.
Se li guardi con insistenza
ti rivelano ciò che
sta scritto sopra,
la vecchia ocra si sbriciola e cade
come una febbre gialla,
i nostri sguardi li hanno devastati
a lungo andare.
Chi ce la fa a rimaner tranquillo
in questa città
puo sentire le voci
e gli slogan
che ogni giorno vanno in giro
e la note tornano
a intanarsi
dietro agl’ intonaci sbriciolati.
4.
Adesso che s’ è asciugata
(Τώρα που στέγνωσε)
Adesso che s’ è asciugata,
era sangue e lacrime,
stanno bruciando nelle piazze
la nostra bandiera
e le ceneri nell’ aria
t’ hanno sporcato il costoso vestito.
5.
Stasera fabbrica una patria
(Απόψε φτιάξε μια πατρίδα)
Stasera cadono tutte le stele,
cadono i castelli e la bandiere.
Stasera raccogli quell che c’ è da raccogliere
1.
Ed ora sei cambiato
(Και τώρα άλλαξες)
Occhi e mani sparsi in piazza
indicano un impensabile nascondiglio,
in un negozio, un apparecchio televisivo.
Lì dentro una folla di cervelli dorme nel torpore,
pigiata sulla mensola.
Nello schermo voci òrdinano:
“Cambia, cambia, cambia…
taci, taci, taci…
ascolta, ascolta, ascolta…”
Non sono voci maschili,
non sono femminili,
sono... sono... cosa sono questi?
Non si distinguono le loro figure.
“Appoggia il telecomando sulla testa,
premi il tasto l,
poi tàppati le orecchie,
apri la bocca,
abbassa gli occhi,
ed ora sei cambiato…
ascolta, taci!”
Chiaf!!! Interruzione…
dove vai, sta’ fermo!
2.
La luna cambia
(Το φεγγάρι αλλάζει)
Ci sono delle sere che la luna si sfilaccia,
riempie la campagna di argentea piallatura
il vento mattatore.
Piccolo volatile gettato per terra
l’ultimo baleno,
l’ultima speranza.
Appassito l’ albero,
morto l’ amico,
bruciato lo stendardo…
pezzo a pezzo ti sparpagli, patria.
Ci sono delle sere che la luna si discioglie,
goccia a goccia inumidisce la città,
inumidisce i nostri occhi.
Arrugginiscono gli idoli,
in un vecchio fucile
arrugginiscono anche le idee.
Sbiadita l’ affissione,
le strade silenziose,
la folla addormentata…
si addice alle anime il “lascia perdere, amico”.
Ci sono delle sere che la luna si suicida,
gocce di sangue rovinano il nostro sonno
rovinano i nostri sogni.
Solo le rose e i papaveri
si colmano di vita
alla morte della luna.
3.
Anche i muri affondano
(Κι οι τοίχοι βουλιάζουν)
Sono anche i muri che affondano.
Se li guardi con insistenza
ti rivelano ciò che
sta scritto sopra,
la vecchia ocra si sbriciola e cade
come una febbre gialla,
i nostri sguardi li hanno devastati
a lungo andare.
Chi ce la fa a rimaner tranquillo
in questa città
puo sentire le voci
e gli slogan
che ogni giorno vanno in giro
e la note tornano
a intanarsi
dietro agl’ intonaci sbriciolati.
4.
Adesso che s’ è asciugata
(Τώρα που στέγνωσε)
Adesso che s’ è asciugata,
era sangue e lacrime,
stanno bruciando nelle piazze
la nostra bandiera
e le ceneri nell’ aria
t’ hanno sporcato il costoso vestito.
5.
Stasera fabbrica una patria
(Απόψε φτιάξε μια πατρίδα)
Stasera cadono tutte le stele,
cadono i castelli e la bandiere.
Stasera raccogli quell che c’ è da raccogliere
i ricordi
che storia stilleranno.
Chìnati e ruba un po’ di colore,
chìnati e ruba un po’ di terra,
mischiali a piene mani e fabbrica una patria
come una favola
per incantare i nostri figli.
6.
Aniline XIII
(Ανιλίνες [ιγ΄] - Η νύχτα δεν παρηγοριέται)
La notte non si consola
con le pallide luci della città,
vuole il proprio tìaso nelle strade:
cassonetti d’ immondizia in fiamme,
bombe Molòtov
ed esplosioni di lacrimogeni
sono la guarigione
dalla sua inesorabile tenebra.
7.
Cerchio rosso
(Κόκκινος κύκλος)
È come vederti,
sul muro tracci un cerchio rosso.
L’ ocra si distacca,
si spandono i colori
che gl’ inquiline con gli anni avevano steso.
Fuori dal cerchio cola
la glutolina della vecchia affissione
e tutto lo sperma che generava idee.
Cerchi di capire
cosa gli hai fatto al muro,
la storia di continuo si riversa
sul marciapiede,
sull’ asfalto.
che storia stilleranno.
Chìnati e ruba un po’ di colore,
chìnati e ruba un po’ di terra,
mischiali a piene mani e fabbrica una patria
come una favola
per incantare i nostri figli.
6.
Aniline XIII
(Ανιλίνες [ιγ΄] - Η νύχτα δεν παρηγοριέται)
La notte non si consola
con le pallide luci della città,
vuole il proprio tìaso nelle strade:
cassonetti d’ immondizia in fiamme,
bombe Molòtov
ed esplosioni di lacrimogeni
sono la guarigione
dalla sua inesorabile tenebra.
7.
Cerchio rosso
(Κόκκινος κύκλος)
È come vederti,
sul muro tracci un cerchio rosso.
L’ ocra si distacca,
si spandono i colori
che gl’ inquiline con gli anni avevano steso.
Fuori dal cerchio cola
la glutolina della vecchia affissione
e tutto lo sperma che generava idee.
Cerchi di capire
cosa gli hai fatto al muro,
la storia di continuo si riversa
sul marciapiede,
sull’ asfalto.